Si è tenuta il 22 novembre 2017, a Skopje, la cerimonia inaugurale di “Confindustria Macedonia”, la prima struttura associativa per le imprese italiane nel Paese.
Hanno partecipato all’evento il Vice Primo Ministro per gli Affari Economici, Koco Angjushev; la Ministra per gli investimenti esteri, Zorica Apostolska; Danela Arsovska, presidente della “Macedonian Chambers of Commerce” (con cui “Confindustria Macedonia” ha stretto un accordo di collaborazione); Nebi Hoxha, presidente della “Economic Chamber of North-West Macedonia”.
A rappresentare Confindustria, Edoardo Garrone, presidente del Gruppo tecnico per l’Internalizzazione associativa (nonché’ presidente del Gruppo ERG); Marco Marconi, presidente della neonata Confindustria Macedonia; i responsabili di Confindustria Balcani, Romania, Bulgaria, Albania.
Nel suo intervento di saluto, il Vice PM Angjushev ha evidenziato l’importanza dell’Italia anche in qualità di “partner” economico-commerciale, esprimendo la convinzione che la presenza di una struttura importante e prestigiosa come Confindustria non possa che rappresentare un incoraggiamento alla crescita degli investimenti italiani nel Paese.
A tal proposito, egli si è soffermato sul nuovo Piano di crescita economica (annunciato dal Governo a settembre, ma non ancora finalizzato) evidenziando la complessità delle misure che saranno proposte ed assicurando il mantenimento degli incentivi previsti per le imprese straniere che investono nelle “zone franche”, con, ad esempio, incentivi per startup, “rimborsi” fino al 20% per lavori e investimenti che vengono promossi in loco al fine di stimolare la collaborazione con le imprese macedoni.
I concetti di trasparenza delle regole e delle misure, di uniformità dei criteri per accedere agli incentivi ed un focus particolare sulla promozione dell’export saranno alla base del Piano del Governo.
Edoardo Garrone ha sottolineato l’importanza della realtà associativa di Confindustria all’estero (219 organizzazioni associate, dal 1958 anche una sede a Bruxelles, che ha assunto sempre più una rilevanza strategica). In tale contesto, “Confindustria Macedonia” farà parte della più grande “Confindustria Est Europa”, una “casa comune per le imprese italiane che operano in quest’area, in una posizione strategica per il passaggio dei grandi corridoi di comunicazione infrastrutturale”. Egli ha ricordato la “missione” di Confindustria fautrice di uno sviluppo sociale dell’economia fondato su valori democratici, accountability, trasparenza e rispetto delle regole.
L’Ambasciatore Romeo ha evidenziato la “maturità” dei tempi che ha favorito la decisione di creare una struttura associativa per le imprese italiane in Macedonia, circa 130 aziende con capitale italiano (secondo l’indagine sulla presenza di imprese italiane realizzata dall’ICE nel 2016), circa 40 quelle più presenti ed attive, con prevalenza di PMI e micro imprese.
Nello stock degli investimenti esteri diretti (nel 2016), dietro l’Austria, il primo Paese investitore (con 568 milioni di euro) seguita dal Regno Unito (519 milioni) e Grecia (463 milioni) l’Italia si colloca al 13° posto, con IDE complessivi pari a 107,6 milioni di euro.
L’interscambio commerciale, attestato a un valore complessivo di circa 570 milioni di euro nel 2016, nei primi 8 mesi dell’anno in corso ha toccato 343 milioni (in aumento del 4,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) consentendo al nostro Paese di collocarsi al 6° posto come Paese fornitore e al 7° come destinatario delle esportazioni macedoni.
L’Ambasciatore ha sottolineato che esistono ampi margini per aumentare e migliorare ulteriormente la nostra presenza economica in Macedonia sia sul versante degli investimenti sia su quello dell’interscambio commerciale, alla luce del persistere di condizioni di contesto favorevoli: tassazione e contribuzione a livelli molto bassi, anche al netto degli incentivi e delle condizioni applicate nelle zone franche; costo del lavoro molto contenuto; previsioni di crescita tuttora favorevoli, in particolare nel medio periodo. D’altra parte, negli ultimi 10 anni, ad eccezione del biennio 2010-2011, si registra un maggior interesse delle imprese italiane per investimenti greenfield, soprattutto nelle zone franche, e accordi di Joint Venture con società locali, soprattutto in settori come energia, ambiente ed edilizia e per la partecipazione a gare pubbliche per approvvigionamenti di beni e servizi (centrali idroelettriche, discariche, ferrovie, strade, ospedali, ecc.).
Anche sul fronte più puramente commerciale, è necessario rafforzare la presenza dei nostri prodotti di livello medio in quasi tutti i settori dei beni di consumo. Nei beni strumentali, la presenza italiana è concentrata quasi esclusivamente nell’industria alimentare, di trasformazione. La meccanica strumentale può sicuramente trovare maggiore spazio, connessa alla produzione di beni di consumo, macchine del settore siderurgico e metalmeccanico, per la lavorazione del legno e mobili, macchinari per l’industria alimentare, macchine agricole, macchine per il packaging. Ciò potrebbe essere favorito dalla circostanza che le aziende macedoni hanno necessità di consolidare la propria base industriale, puntando all’ammodernamento con nuove tecnologie.
La creazione di “Confindustria Macedonia”, l’ultima nata delle rappresentanze internazionali riunite in “Confindustria Est Europa” è un segnale positivo ed incoraggiante per il rafforzamento del Sistema Paese in Macedonia. Nell’occasione dell’evento l’Ambasciatore ha evidenziato il ruolo di supporto e assistenza che l’Ambasciata, in collaborazione con l’ICE, intende avere a favore degli investimenti italiani nel Paese e delle imprese che vogliono investire e degli scambi commerciali.