Nuova strategia per incentivare gli investimenti nella Green Economy

Per iniziativa del FEZ “l’autorità per le zone franche” e la Banca Mondiale verrà costituito un fondo strategico per gli investimenti nel settore Green che andranno a coprire investimenti nel settore delle infrastrutture e delle tecnologie. Il fondo che avrà un valore di 750 milioni di Euro dovrebbe creare 15.000 nuovi posti di lavoro, incrementare la crescita economica di un punto percentuale e aumentare export del paese di 2 miliardi di Euro nei prossimi 4 anni.

L’obiettivo del piano strategico Green per le Zone franche è quello di semplificare il processo dei finanziamenti al settore privato per la transizione ad un’economia più moderna, efficiente e competitiva con zero emissioni di gas serra al più tardi per il 2050, migliorare il rispetto della Macedonia del Nord per le dichiarazioni siglate nell’Agenda Verde di Sofia per i Balcani Occidentali e le normative dell’UE, limitare le spese sul budget ed incrementare la crescita attraendo investitori privati stranieri e locali nel settore della Green Economy.

Il fondo ideato dal FEZ e la Banca Mondiale, è parte del piano governativo per incrementare lo sviluppo dell’economia nazionale.

L’idea è di ottenere 70 milioni di euro da fondi pubblici, istituzioni finanziarie internazionali e investitori privati come banche, fondi di investimento e privati. La quota del fondo in progetti di proprietà privata non supererà il 40%.

Secondo Jovan Despotovski, direttore del FEZ, le decisioni sui progetti di investimento saranno prese da un gruppo di esperti. La logica del finanziamento del fondo è quella di investire in progetti che potrebbero generare reddito per l’Autorità delle zone franche e gli investitori, ha sottolineato.

Con il nuovo fondo saranno finanziati due grandi progetti attualmente in cantiere. Si tratta dell’installazione di centrali solari fotovoltaiche in zone economiche libere e della creazione di una speciale zona verde di sviluppo tecnologico per la quale una delle possibili località è Gevgelija.

L’attuazione di tali progetti costa oltre 120 milioni di euro, il che implicherebbe un finanziamento di bilancio o l’assunzione di debiti. Con il nuovo fondo, il governo fornirebbe solo il 10% e il restante 90% proverrebbe da fonti private, ha sottolineato Despotovski.

Secondo l’autorità per le zone franche, il fondo si basa su due pilastri: promozione di investimenti verdi, comprese infrastrutture per gli investitori nelle zone franche, energia, trasporti, servizi e aumento della capacità tecnologica delle aziende nazionali di impegnarsi in catene di approvvigionamento globali.

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